SOLARI

Pubblicato da: Alberto In: Prodotti e Sostanze Sopra: Commento: 0 favorite Colpire: 638

Estate, tempo di solari e come ogni anno si ripropone il quesito: filtri chimici o filtri fisici? Ma da un paio d’anni sì è aggiunta una questione altrettanto importante in merito alla formulazione di questi cosmetici. L’uso delle nanoparticelle in particolare con la presenza di filtri fisici. Le nanoparticelle, come si intuisce dal nome, sono composti di dimensione più che microscopica che hanno sollevato perplessità in merito alla loro capacità di penetrazione all’interno dell’organismo con potenziali effetti tossici.
Nel luglio 2013 il Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS) si è espresso in merito alla sicurezza del Biossido di Titanio in “nano forma” (SCCS/1516/1311), concludendo che, fino ad una concentrazione del 25% può essere ritenuto sicuro, non presentando rischi di reazioni avverse sulla cute umana, sana, intatta o bruciata dal sole. Tuttavia, lo stesso comitato sostiene però che tale sostanza non può invece essere ritenuta sicura in prodotti solari spray che possono
condurre ad una esposizione del consumatore per via polmonare (a nano-particelle di Biossido di Titanio) attraverso inalazione. Per tale ragione, in questo tipo di cosmetici, la sua concentrazione d’uso massima è fissata al 5,5%.
Riconoscere la presenza di nanoparticelle nelle creme solari è semplice. La legge prevede che debba essere sempre esplicitamente scritto nell’inci, quindi, qualora fossero state inserite in formula, troverete la seguente dicitura: Titanium Dioxide (nano), Zinc Oxide (nano). In questo modo, se vorrete evitarle, sarà semplicissimo!

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